diventare genitori è un gioco da ragazzi

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Quando da mamma-mamma si diventa donna-mamma?


Saranno una serie di circostanze che sto vivendo, sarà l'età che avanza, o forse è proprio fisiologico, ma sento che l'istinto della mamma sta cambiando aspetto.

Capiamoci: non medito di partire per un giro del modo in mongolfiera in solitaria disinteressandomi di mia figlia e della famiglia. Diciamo piuttosto che ho la percezione che quella dimensione di mamma totalizzante, assoluta, dedita e sempre presente (e parlo soprattutto di una dimensione mentale, indipendente dall'effettivo e costante attaccamento fisico) si stia pian piano affievolendo, mollando la presa.

Al suo posto sta invece sgomitando, con una certa prepotenza, la donna che ero: carica di interessi, di voglia di muoversi, scoprire, vedere e sperimentare cose che nulla hanno a che. vedere con la sfera legata a genitori e figli.

Solo che quella donna lì non può davvero tornare come nulla fosse: la mamma-mamma può perdere il suo rafforzativo, ma sicuramente non può sparire per lasciare il posto alla donna che ero. 
Ecco allora che nasce una nuova io, l'ennesima in questo passo a due fra mamma e figlio, che vede la donna riconquistare a poco a poco un dignitoso piano di parità con il ruolo di mamma attenta e amorevole: la donna-mamma.

Si sa: i bambini crescono, diventano indipendenti, e noi genitori dobbiamo lasciarli andare, sciogliere i fiocchi, allungare i nastri, e prepararli a librarsi nell'aria come aquiloni; legati a noi con un filo indissolubile, ma pronti a cavarsela da soli fra le correnti. Da giù, noi possiamo seguirli, aiutarli a volare meglio, a tenere la rotta, a fargli riprendere il volo se perderanno il sostegno del vento e cadranno.

Ma questa distanza lascia anche a noi dello spazio per riprendere le redini delle nostre vite, e, in un certo senso, rientrare in noi stesse. Un po' alla volta, ma necessariamente, il fatto di restare fondamentali, ma non più concretamente indispensabili alla sopravvivenza e alla crescita dei nostri figli, ci riporta al centro della nostra vita e delle nostre scelte. Che sono pur sempre legate a loro e al loro benessere, ma che lasciano sempre più spazio anche per noi, per i nostri desideri e per le nostre inclinazioni.

Che sono quelle stesse che abbiamo lasciato quando abbiamo scoperto che saremmo diventate mamme? Questo devo ancora scoprirlo, in realtà. Mi sto piano piano sperimentando, fra le cose che amavo e quelle verso cui provo interesse ora, per capire chi sto diventando.