Quando un giorno aspetterai un figlio, non avere paura!

Avete presente il momento in cui avete saputo di aspettare un figlio?
Per me è stata una gioia immensa. La notizia è arrivata inaspettata, eppure appena ho realizzato che sarei diventata mamma, un sorriso mi si è stampato sul viso. Mi sentivo la persona più importante del mondo. Non per gli altri, ma per me stessa! Avevo qualcosa di speciale che cresceva dentro di me.
Da quel momento non si è più solo una donna o un uomo, si diventa genitori. Trovo che sia un'enorme responsabilità generare una vita e crescere un figlio. Io l'ho vissuta come il mio vero contributo al mondo. Ogni cosa fatta fino a quel momento passava in secondo piano, perché ora era questa la mia “missione”. Che persona sarà e come agirà nostro figlio, sarà responsabilità di noi genitori.
Naturalmente, oltre alle tante splendide emozioni ho iniziato a pormi delle domande. Sarò in grado di essere una brava mamma? Fin'ora io e mio marito siamo sempre andati d'accordo, saremo ancora sulla stessa lunghezza d'onda? Le decisioni da prendere, in merito ad ogni piccolo passo che dovremo fare con nostro figlio saranno tantissime, saremo in grado di scegliere al meglio?
Insomma, chissà quante perplessità e quante domande vi siete posti anche voi, nel periodo precedente alla nascita di vostro figlio. Il più grande dubbio, quello che mi ha accompagnata fino al momento in cui non ho avuto in braccio la mia bambina, è stato: sarà sana?
Quando la ginecologa ci ha spiegato del Bitest, io e mio marito siamo stati concordi nel non voler sapere se nostro figlio avrebbe avuto o meno un cromosoma in più, l'avremmo accolto ugualmente! Ma poi nei mesi successivi mi trovavo ad osservare i ragazzi disabili intorno a me e mi veniva un grosso nodo allo stomaco. Se fosse nato con qualche disabilità? Cosa avrei fatto? Come sarebbe cambiata la mia vita? Sarei stata in grado di affrontare tutto questo?
Avevo paura!
La mia bambina è nata sana, con grande gioia da parte nostra ovviamente, ma le paure non sono ancora svanite, anzi non mancano mai in tutte le fasi della crescita. Ma questa è un'altra storia!
Il 28 novembre scorso, ho avuto il privilegio di conoscere una persona speciale, un papà straordinario, che ci ha parlato della disabilità da un punto di vista molto diverso dal solito. Lui, ha raccontato quanta gioia e quanto amore dona incontrarla ed accoglierla. Mi ha fatto capire che non bisogna avere paura della disabilità, che è un arricchimento guardarla dritta negli occhi, non dall'alto o dal basso, ma mettendosi alla sua stessa altezza.
Fatevi un favore, dunque, ascoltate le parole di Guido e “cercate tracce di disabilità nella vostra vita”!
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