Scrivere un blog perchè...
14 ottobre 2015

Ascoltando la playlist Spotify: Smooth Morning
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Ci sono momenti, nella vita, in cui senti che qualcosa deve cambiare.
Non perchè le cose come sono non vadano bene in assoluto. Si tratta di riadeguarle a ciò che si è diventati strada facendo.
Io, in questo momento, mi sto facendo molte domande proprio su questo portale.
Quando sono partita, poco meno di due anni fa, avevo aspettative e idee che in parte sono state disattese, in parte hanno subìto virate che non avevo previsto.
E da qualche tempo una vocina mi suggerisce che è giunto il tempo di tirare le fila e ripartire.
Per farlo, ho iniziato da qui, dal Manifesto di Genitori e dintorni, dove ho messo azzurro/verde su bianco ciò che sono, e quali idee, emozioni, aspirazioni e sentimenti animano il mio progetto (grazie a Gioia Gottini per avermi fatta lavorare anche su questo prezioso strumento! Se siete interessati, trovate qui il suo libro: Tutto fa branding)
Ora sto cercando di "imbrigliare" le mie mille idee e la mia voglia di fare, dando un senso concreto e più tangibile a ciò che macina nella mia testolina.
Il tutto partendo da un dubbio che si sta sempre più insinuando in me, ovvero quello di non essere davvero tagliata per il blogging: al raccontare di me e della mia vita da mamma preferisco di solito il confronto con persone competenti e professionali, che possano mettere chiarezza nelle questioni che desidero approfondire.
A questo si aggiunge la paura - sempre più forte - che il virtuale rischi di accantonare il "qui e ora" del mio mondo vero, fatto di persone, di affetti e di legami, dell'attenzione alle piccole cose... E dell'attenzione a mia figlia, che vorrei crescesse vedendo la sua mamma interagire principalmente con lei e con il mondo circostante, e non con uno smartphone (che già uso in abbondanza per lavoro).
Con questo, non ho intenzione di smettere di scrivere, nè di chiudere il portale. Come mamma sento che sto crescendo ogni giorno con e per mia figlia, e sto maturando la convinzione che sia dovere di noi genitori di oggi capire la realtà che circonda i nostri figli, il modo in cui le cose evolvono.
Perchè "ai miei tempi era diverso" non può essere un modo di archiviare una questione, ma deve essere il punto di partenza per capire come stiano invece le cose adesso. Perchè la complessità del mondo in cui viviamo ci impone di studiare e informarci per essere buone guide, e fornire validi strumenti ai nostri ragazzi.
Ma non possiamo essere bastoni senza capire noi per primi. Essere genitori inconsapevoli non ci deve essere concesso, perchè il mondo corre, e il rischio non è più quello di restare indietro, ma quello che i nostri figli si imbattano in difficoltà e questioni davvero importanti, senza che noi risuciamo neppure a immaginarne l'esistenza e le conseguenze.
Ecco, con questa attenzione, curiosità, e voglia di conoscere e di trasmettere le mie piccole scoperte ad altri genitori ho intenzione di continuare a lavorare su Genitori e dintorni. Senza la pretesa di diventare una guida, ma con la speranza di fornire almeno qualche stimolo per una riflessione.
Alla fine, credo che ciò che amo sia capire e approfondire. E aiutare anche gli altri a farlo, con la massima semplicità e immediatezza di cui sono capace.
La forma del mutamento che subirà Genitori e dintorni ancora non mi è del tutto chiara, ma - un tassello dopo l'altro - la sto ricostruendo, come un puzzle in cui si stiano ancora cercando gli ultimi pezzi sparsi nella stanza, per poi trovarne la corretta collocazione...
Sono abbastanza certa che, in questo percorso, non sarò sola.
Sento che il tempo sta giungendo: una ventata di aria nuova è in arrivo! Starete con me?
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Partecipo con piacere con queste mie riflessioni all'iniziativa di Micaela - Le "M" Cronache" #tanaliberatutte - alla ricerca di nuovi modi di essere mamme blogger.
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Foto di Elena Ciurletti Fotografa
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