3nto per il TED: X sta per IL CORAGGIO DI OSARE
3 dicembre 2015

Metti tre donne che sabato 28 novembre hanno assistito a TEDx Trento da un palco del meraviglioso Teatro Sociale.
Metti tanto entusiasmo e "tanta roba" che si muove dentro.
Metti che si divertano a mettere giù le loro sensazioni e considerazioni sulla giornata.
Metti...
Floriana Grieco
Finalmente ho potuto prendere parte come spettatrice ad un evento TEDx, un’iniziativa il cui slogan riassume alla perfezione ciò che ho ascoltato al Teatro Sociale di Trento domenica 28 novembre: Ideas worth spreading, idee che meritano di essere diffuse.
Il tema di questo TEDx era Il coraggio di osare e davvero davanti a noi hanno sfilato dei relatori pieni di coraggio, anticonformismo, generosità, ironia, semplicità, genio, entusiasmo, tenacia, conoscenze, curiosità.
Potrei parlare a lungo di ognuno di loro, delle emozioni, delle riflessioni e delle verità che mi ha regalato. Tuttavia mi limiterò a evidenziare quello che a me è parso il comune denominatore delle 16 storie che ho ascoltato, rapita, domenica scorsa: la forza delle relazioni umane, la potenza generata da due o più esseri umani che scelgono di lavorare insieme, di camminare insieme verso un obiettivo comune e che lo fanno con onestà e umanità, con fiducia e rispetto gli uni per gli altri.
Questo è ciò che più mi ha commossa. È stata davvero un’iniezione di fiducia e speranza nel potenziale, espresso e inespresso, del genere umano e mi ha confermato che la via giusta è lastricata di concetti quali collaborazione, empatia, solidarietà, generosità.
Lo dice chiaramente la storia della Squadra non vedenti Arrampicata sportiva del CUS di Bologna: tre fantastici e giovanissimi atleti - Giulia Poggioli, Giulio Cevenini e Matteo Stefani -, che scalano pareti artificiali e di roccia per loro invisibili e lo fanno grazie alla collaborazione con la loro allenatrice – Carla Galletti. Immaginate quanta fiducia ci debba essere alla base di una sfida così!
Un’altra storia basata sulla fiducia assoluta nell’altro è quella di due giovani altoatesini, Armin Holzer e Alessandro d’Emilia, che insieme “passeggiano” sospesi fra le montagne in equilibrio su delle fettucce di poliestere o nylon – slackline - della larghezza compresa fra i 2,5 e i 5 cm.
La slackline, ci hanno spiegato, deve prima di tutto essere messa in sicurezza: ognuno aggancia il suo capo della fettuccia a un appiglio e poi si inizia la traversata dello spazio che divide una cima montuosa dall’altra. È evidente quanto ci si debba fidare ciecamente del proprio compagno per avventurarsi in questa sfida con se stessi e la natura…
La fiducia negli altri, nella squadra, è anche alla base dell’impresa del velista Matteo Miceli, che ha compiuto il giro del mondo in solitaria su una barca Eco 40 da 12 metri supportato da uno straordinario gruppo di amici e appassionati che, da terra, lo ha seguito - grazie agli strumenti tecnologici oggi a disposizione - per tutto il percorso e lo ha aiutato nel momento cruciale del naufragio di cui il navigatore laziale è stato vittima in mezzo all’Atlantico, sulla via del rientro a casa.
L’apertura verso l’altro da sé è stata la chiave della sopravvivenza dell’Homo Sapiens, secondo quanto ci ha raccontato Leonardo Frontani, facilitatore e formatore comportamentale. Laddove l’Uomo di Neanderthal ha rifiutato ogni contatto con chi non apparteneva alla sua tribù, chiudendosi ed esponendosi così a un impoverimento culturale e genetico, l’Homo Sapiens ha saputo farsi guidare dalla curiosità e grazie ad essa superare la paura, andare verso l’altro e, apprendendo le usanze di altre tribù e unendosi ad esse è riuscito a progredire.
Poi abbiamo ascoltato le storie di una giovane donna – Michelle Franke - e un giovane uomo – Giulio Michelon - brillanti e tenaci che, insieme ad alcuni amici capaci e determinati come loro, hanno fondato delle startup di successo. Entrambi hanno affermato che senza i loro compagni d’avventura e senza le persone che usano i loro prodotti e forniscono loro un feedback non sarebbero mai giunti ai successi che sono riusciti a collezionare fin qui.
Mattia Malfatti, ricercatore, ha parlato delle smart community, ovvero di come diventare cittadini attivi attingendo ai beni di uso civico al fine di costruire un’economia locale condivisa e partecipata che, grazie al contributo di tutti, rechi beneficio e doni benessere a una comunità di persone.
Queste sono solo alcune delle storie narrate durante questo TEDx, ma a mio avviso tutti gi interventi hanno evidenziato, ognuno a suo modo, che il coraggio di osare si fa ancora più audace, vincente e concreto quando è sostenuto da rapporti forti e sinceri, ricchi di umanità ed empatia.
Perciò la parola chiave che ho portato a casa sabato è: insieme.
Mi piacerebbe farne una delle parole-faro del 2016. Grazie TEDx Trento!
Maria Paola Cordella
“Si-può-fare!”
Le parole di un allucinato Gene Wilder in Frankenstein Junior hanno riecheggiato nella mia mente per buona parte di sabato.
Sì. Perché se già, in generale, il TedX lascia spazio a riflessioni e muove emozioni, un’edizione dal titolo #ilcoraggiodiosare permette di toccare punte di entusiasmo estremo.
Soprattutto per chi – come me – è rimasto, nonostante tutto (e un po’ di nascosto), un ingenuo e utopico sognatore.
Perché se non hai dei sogni, nella tua vita, se ancora un po’ non credi in un possibile lieto fine – cosa indubbiamente complicata in tempi come questi – verso quale obiettivo dirigi il tuo coraggio? A che fine potrai mai tendere?
Le storie di vita e le esperienze che si sono alternate sul palco di TedXTrento sabato, io le ho vissute così: ispiratrici, rivelatrici, incoraggianti. E spesso – per tutti questi motivi – molto commoventi.
Una delle cose più emozionanti, per me, è vedere come il singolo uomo/donna, con il supporto di chi crede in lui, riesca a trovare il coraggio, la motivazione e la forza di alzare la testa, ribellarsi e osare.
E trasformare non dico la storia del mondo, ma almeno la propria vita (che pare poco, ma quante persone vedo trascorrere il loro tempo lamentandosi, senza muovere un dito per provare a cambiare le cose!).
Ecco: io ho sempre pensato che, poiché la vita è una sola, non voglio subirla. Una delle mie più grandi paure è svegliarmi realizzando che ho perso troppe occasioni, e ormai non ho più tempo per recuperare.
Desidero ardentemente essere padrona della gran parte delle mie scelte. E cercare sempre e comunque un equilibrio che mi somigli quando la scelta non spetta a me.
Ed ecco perché ascoltare le vite degli altri, di chi ha preso la strada meno battuta, di chi non si è lasciato fermare né da malattie e pregiudizi né dalla paura, di chi ha valutato i rischi, accolto la sfida, seguito cuore e “pancia” buttandosi a capofitto nella propria avventura, è per me realmente illuminante.
Gli interventi sono stati tutti splendidi, ognuno nella sua particolare modalità, e fermarsi a raccontarli sarebbe lungo e poco efficace (li potete rivedere tutti nel link qui sotto).
Io, sabato, ho raccolto le vibrazione positive ascoltando chi è riuscito ad andare oltre (fisicamente e mentalmente).
Diciamo che – per ora – mi sono dopata di TedX: una bella iniezione di vita “altra”, cercando fare scorta di energia positiva e propositiva.
Sarei felice di riuscire a farla durare, questa energia, richiamando quell’emozione tangibile che solletica la bocca dello stomaco quando mi troverò di fronte alla necessità di fare scelte coraggiose. E di riuscire, grazie a questa, a trovare anch’io –magari con il supporto delle persone vicine - #ilcoraggiodiosare.
Isabella Chirico
Idee da trasmettere, idee che trasformano, idee in fieri.
Assistere, anzi, più specificatamente, partecipare alla giornata del TEDxTrento è un evento dal quale si esce con un rinnovato senso di speranza, di gioia, di Bellezza, per ciò che l’essere umano testimonia nel pianeta Terra.
Siamo profondamente bombardati da una comunicazione digitale , fatta di immagini, notizie, parole, spesso aggressive e violente, sinonimo di una più ampia paura esistenziale con effetto paralizzante: se possiamo scegliere tra il pensiero negativo e quello in potenza , la scelta in molti casi si riduce a una barriera verso l’altra persona, una sfiducia nella società, uno sguardo che vuole preservare il materiale, il tangibile, quale unica forma di salvezza.
Bene, il TED offre un quid, uno stimolo reale, esperienze di Vita, di sfide, di attimi presi e frontiere superate, di voci giovani piene di coraggio e di semplicità, di musica cantata e musica non-udita, del “bambino” quale investimento per oggi e il domani, come la Montessori ci racconta da più di cento anni.
Ognuno dei 16 relatori ha donato al pubblico una parola fondante per la TED giornata, ha donato una freccia dritta alle emozioni vive, ed è IL CORAGGIO.
Cos’è il coraggio*? Intanto è una parola che deriva dal latino,*coratĭcum, der. di cor «cuore», una qualità dell’animo di affrontare pericoli o difficoltà, aggiungerei anche una qualità dell’intelletto, che ci permette di uscire dalla nostra ZONA COMFORT per entrare in quella “ scomoda”, laddove accade l’imprevisto, laddove inizia l’apprendimento, laddove il fattore “sconosciuto” si trasforma in proattivo.
Sembra quindi che l’uomo neo-sapiens, della nostra generazione, necessiti di questa proattività per ritrovare la spinta emotiva alla rinascita della speranza, passando da una cima all’altra di alte vette con una fettuccia rossa, celebrando con giovani del mondo intero la pace sul conflitto; per scalare pareti invisibili, essendo ipovedenti, e divenire campioni mondiali; per scoprire la proteina naturale come risposta al virus HIV o scoprire quanto la tela di un ragno possa connettersi alla programmazione di un prossimo viaggio nello spazio, su Marte.
Tanta bellezza, commuove, mi commuove. Mi fa sentire che tutto è possibile condizione della res humana, se ci rendiamo partecipi, attivi nei nostri pensieri e prima ancora nel nostro cuore, nel coraggio di essere e nella potenza di divenire.
Esattamente come su un foglio origami, orientare la vita a sperimentare linee e direzioni sinergiche, nuove, fuori dall’ordinario e altre volte invece ordinate, sapendo creare l’aeroplano interiore che ci farà viaggiare con quella magia e la consapevolezza di non essere soli in questo percorso.
Vi abbiamo incuriositi abbastanza?
Godetevi in differita gli interventi di TED X Trento: #ilcoraggiodiosare!
ULTIMI POST