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Mamme creative: sfoghiamoci al MIni Expo della Creatività!

5 giugno 2014


Trento, giovedì 5 giugno 2014 -

 

Sono – purtroppo – una pessima disegnatrice (la mia bimba di 5 anni è già proiettata verso disegni quasi migliori dei miei!), non so dipingere, sono frettolosa, e i lavori di precisione mi stufano dopo poco.

 

Ma a volte mi prende la smania della creatività “pratica”, quella del fare con le mani, quella che permette di cogliere subito, tutto in un colpo, il risultato della tua fatica. Credo in parte dipenda dal fatto che per il mio lavoro (scrivere) la soddisfazione di aver creato un testo più o meno buono richieda attenzione da parte del lettore (anche mia, se cerco di rivedere un mio testo nell’ottica di chi legge), e manca completamente di immediatezza. Quindi la creatività in me si esprime nell’infilare ciclicamente collane, e nello stamping natalizio.

 

 

Durante l'incontro con Yayoi e Stefano (che avevo contattato quando avevo letto che questo mini expo – che si svolgerà al Caffè letterario Predara Bookique – citava “mamme creative e non solo. Esprimiamoci!”) per parlare del Mini Expo della Creatività, ho avuto modo di analizzare la mia propensione crativa, e mi sono sentita molto vicina alle conclusioni a cui sono giunti loro: le mamme creano, sono fantasiose ed hanno voglia di fare!

 

E, in effetti, il mio ultimo momento creativo con scatole di perline che giravano per la casa risale proprio ai primi mesi di Matilde: la sera, mentre attendevo l’ultima poppata prima della notte, mi mettevo sul divano a infilare collane, ciondoli e bracciali.

 

I mercatini - reali e virtuali - proliferano. Forse sentiamo l’esigenza di usare le mani per qualcosa di alternativo alla mera digitazione sui tasti di un computer, o sul touch screen di uno smartphone? La sensazione è che ci sia la voglia di trovare delle alternative più soddisfacenti e - perché no? - per alcuni redditizie, rispetto al mondo di schermi al quale ci stiamo lentamente assuefacendo.

 

Complice forse anche la crisi, che ci fa ragionare in termini di spesa e resa, molti si sono messi a creare oggetti e accessori fantastici. E molti li cercano e li comprano.

Preciso: non è che il “fatto a mano” abbia meno valore dell’industriale, anzi! Ma è anche vero che avere un pezzo unico creato da un’abile artigiano professionista o hobbista che sia, è decisamente piacevole. Si tratta proprio di un diverso approccio d’acquisto.

 

Ma torniamo al mio incontro con il Mini Expo della Creatività.

Io, che sono una mamma (e una donna) curiosa, sono stata subito attratta da due caratteristiche:

1 – organizzato da un giornale on line trentino (FuturAbles) che racconta buone notizie. E lo fa in italiano, inglese e giapponese!
2 – Il luogo in cui si svolgerà, ovvero Bookique: un caffè letterario – dove non sono mai stata, ma che mi ha sempre incuriosita.

 

Detto fatto, come sempre!

Ho contattato i referenti dell’evento, proponendo un incontro per saperne un po’ di più. Ero certa avrei scoperto qualcosa di interessante! Ed infatti l’incontro con Yayoi Nakanishi e Stefano Fait è stato davvero piacevole, soprattutto per una comunione di idee e riflessioni che abbiamo espresso con grande spontaneità.

Al di là di questo – che capisco possa interessare poco chi legge – il Mini Expo, così come me lo hanno raccontato, ha effettivamente le caratteristiche di interesse che mi attendevo.

Prima fra tutte: non si tratta solo di un’esposizione per l’acquisto, ma anche di un’occasione per apprendere qualche competenza artistica che gli artigiani insegneranno attraverso dei laboratori. La pre-iscrizione è aperta!

In questo modo sarà forse anche possibile comprendere meglio il senso di un lavoro artigianale. L’acquisto di un oggetto fatto a mano, infatti, include l’idea, la progettazione, e una filosofia di vita.

 

I laboratori sono per grandi, e alcuni anche per i più piccini. E se le mamme preferiscono trascorrere un po’ di tempo in relax a creare oggetti e accessori, niente paura! Al Mini Expo della Creatività c’è anche un’area dedicata ai bimbi, con giochi e intrattenimenti (meglio prenotare: i posti sono limitati).

 

 

Fra gli espositori si trovano professionisti e hobbisti, italiani e stranieri.

E qui si apre un capitolo a parte, perché – mi dicono Yayoi (giapponese arrivata a Trento per amore) e Stefano (l’amore, appunto!) – gli stranieri a Trento non devono essere visti solo come forza lavoro.

Parlando del Trentino, aggiungono che fra i loro obiettivi c’è quello di potenziare il lato creativo della nostra provincia, che eccelle in natura, tecnologia, economia. Ma - si chiedono - perché non puntare anche sulla creatività e sul design? Qui ci sono idee, ma mancano le occasioni e un’evoluzione del settore.

 

Il programma e le cose belle che si potranno creare durante il mercatino li potete trovare nel sito, e sulla pagina Facebook.

Io non vedo l’ora: sarà l’occasione per affinare qualche tecnica creativa a me sconosciuta, e magari riuscirò a creare qualcosa di bello anche assieme alla mia bimba, coinvolgendola in qualche laboratorio adatto a lei.

 

E ammetto, viste le premesse, che mi aspetto di vivere una Trento insolita, un angolo di mondo, uno spazio non definito in cui non solo trovare oggetti di gusto e particolari, ma anche persone e storie di grande interesse.

 

Sono certa che – anche questa volta - non resterò delusa.