Rendere i figli autonomi nello studio

A 7 anni forse è un po' presto per pensare che i bambini studino in completa autonomia. Ma pare che l'atteggiamento svogliato si presenti anche con qualche anno in più (13 anni).
Una mamma sta sperimentando con il figlio di 8 anni un metodo che prevede la creazione di un piano di lavoro: lei e il figlio verificano insieme le cose da fare, e decidono in che ordine fare i compiti. A quel punto la mamma lascia il figlio da solo, aiutandolo se non capisce qualcosa, e quando ha finito correggono insieme.
Una maestra porta la sua esperienza, e racconta che con la crescita e la maturazione il bambino capirà che impegnandosi potrà ottenere dei risultati. Questo lo motiverà molto.
Potrebbe essere utile, intanto, capire perchè il bambino ha questo atteggiamento: vuole tornare a giocare velocemente, o vuole l'attenzione della mamma, o ha l'impressione di non farcela, e quindi rinuncia in partenza? Parlarne con lui - come si farebbe con un adulto - in un momento di calma potrebbe essere un primo passo importante.
E poi insistere sul nesso fra impegno e risultato, e farsi spiegare da lui i compiti, per verificare che li abbia capiti.
Se in classe sono abituati a lavorare in coppia o in gruppo, anche fare i compiti con un compagno di classe può essere uno stimolo valido, rafforzato dal fatto che più rapidamente finiranno, più tempo avranno per giocare.
E fargli fare esperienze che lo aiutino a comprendere che andare a scuola è bello, anche gratificandolo e facendogli notare i suoi progressi.
Detto questo, a 7 anni i bambini possono iniziare ad essere autonomi sulla gestione della cartella - per esempio: preparare ciò che serve per il giorno dopo, controllare che dall'astuccio non manchi nulla, ecc...
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