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Mila - un film dedicato ai bambini che vivono la guerra


Un'indagine Unicef parla chiaro: oltre 86,7 milioni di bambini sotto i 7 anni hanno vissuto la loro intera esistenza in guerra. Una vita fatta di paura, di perdite, di violenza.

Cinzia Angelini, italiana trapiantata a Los Angeles, ha voluto puntare l'obiettivo sugli effetti collaterali della guerra nei confronti dei bambini. Come? attraverso la storia di Mila, una bambina che vive i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale a Trento. 

L'abbiamo raggiunta virtualmente  a Los Angeles, dove vive, per farci raccontare qualcosa di più.

 

D: So che sei trentina: mi racconti qualcosa di te e di come sei arrivata negli USA? 

"Di origine trentina e fiera di esserlo. In realtà sono cresciuta e ho studiato a Milano ma entrambe le famiglie, sia da parte di mamma che di papà, sono di Trento città. Penso che tra fine settimane ed estati io abbia passato più tempo della mia vita a Trento che a Milano. Appena si poteva si scappava dalla grande città.

Ho studiato animazione e design a Milano e dopo un anno di lavoro in uno studio di animazione ho avuto la possiblità di andarmene dall’Italia per lavorare allo studio che al tempo era di Steven Spielberg, Amblimation. Era il 1994 e dopo tre anni tra Londra e Monaco, sempre lavorando nel campo dell’animazione, sono stata assunta nel 1997 alla DreamWorks per lavorare al Principe d’Egitto. Da allora vivo a Los Angeles."

 

D: Ho letto che la storia di Mila nasce dalla reale esperienza della tua mamma. (Che, immagino, sarà piena di orgoglio per ciò che stai facendo): come hai capito che i suoi racconti potevano diventare la trama di un tuo film?

"Si la storia di Mila è ispirata dai racconti di mia mamma che era una bambina dell’età di Mila nel 1943. In particolare raccontava come si sentiva dentro quando arrivavano i bombardieri. La paura, il terrore e l’angoscia che la bloccavano fisicamente. Non poteva più muoversi fino a che qualcuno non la prendeva in braccio per correre al rifugio.

Crescendo mi sono sempre chiesta cosa possano provare i bambini nel mezzo di conflitti, il terrore di rischiare di  essere feriti o uccisi. Un’esperienza che li accompagnerà certamente per tutta la vita.

Questo mi ha spinto a scrivere una storia che parlasse di Guerra, vista dal punto di vista di una bambina.

Quando si pensa a un film è fondamentale cercare dentro di se e scegliere una storia, una sensazione o un argomento che ci stanno a cuore, specialmente quando si affronta un film indipendente che per ovvie ragioni logistiche e finanziarie è destinato ad essere piu’ impegnativo. Ed è fondamentale scegliere una storia personale perchè il forte legame con essa è indispensabile per trovare la forza, la concentrazione e determinazione quotidiana per andare avanti."

 

D: E quando il sogno di poter fare questo film ha iniziato a prendere forma e concretizzarsi? Come hai unito il team mondiale che oggi ci sta lavorando?

"Potrei quasi dire che il team ha trovato me. Infatti all’inizio, quando scrivevo la sceneggiatura ne ho parlato con alcuni colleghi. A quel tempo ero in un grande studio di animazione a Los Angeles ma era un momento di stasi lavorativa per lo studio, quindi si poteva ritagliare un po’ di tempo per noi stessi.

In una settimana si sono uniti a me circa 100 artisti e vedendo con quanto entusiasmo lavoravano al progetto mi sono resa conto che sarebbe forse stato possible dare vita al mio film utilizzando la loro grande capacità e tutti i mezzi che la moderna tecnologia ci offriva per ottenere un lavoro ad qualità. Non é stato facile, capiamoci, ma é stato possibile. Ormai dopo tanti anni siamo ben organizzati e abbiamo costituito un vero e propio studio virtuale. All’inizio era il passa parola, coinvolgere il collega, ora siamo conosciuti in tutto il mondo e riceviamo messaggi e email giornalmente."

 

D: Il team che sta lavorando al film è molto particolare: tanti Paesi coinvolti, lavoro in rete, e tanto volontariato… come funziona il lavoro e - se c’è - che valore aggiunto dà al risultato lavorare in questo modo?

E quali sono, invece, le difficoltà?

"Le difficoltà sono senza dubbio di comunicazione, diversità di software e mancanza di fondi. Bisogna essere ben organizzati per superare i problemi di comunicazione. La tecnologia cambia giornalmente ed é sempre più facile stare collegati, tra Skype, emails, Slack, Google ect.

è importante essere pronti a cambiare tipo di comunicazione e continuare ad evolvere per il meglio. Solo 10 anni fa sarebbe stato impossible fare un film come Mila.

Tante volte nei grandi studi ci sono struture e modi di lavorare rigidi che non si addicono a tutti. La nostra filosofia é di mantenere il team funzionale e libero di gestire la parte di lavoro come ognuno preferisce a condizione che si integri con gli altri dipartimenti. Una mentalità aperta crea un ambiente accogliente e gli artisti lavorano bene quando si sentono apprezzati e sono liberi di lavorare come preferiscono. Una sensazione che manca spesso nelle grandi produzioni e che penso sia fondamentale per creare un ambiente lavorativo sano, funzionale e quindi produttivo.

Il grande vantaggio di lavorare a distanza é che si riescono a raggiungere  artisti incredibili in ogni angolo del pianeta che sono molto motivati a collaborare con noi, anche se volontariamente, perché vogliono lavorare ad un livello di animazione più alto di quello che possono trovare nel proprio paese. Si lavora anche 24/7 su Mila visto che siamo sparsi in piu’ di 25 paesi e con tantissimi diversi fusi orari. Una cosa che fa gola a qualsiasi produzione che sia film o altro direi. I vantaggi sono tanti."

 

D: Trento non è tanto identificativa dell’Italia quanto possono esserlo Roma o Venezia. La scelta di ambientare la vicenda proprio qui è stata condivisa facilmente da tutti? 

"Si, la storia é ispirata ad avvenimenti del periodo dei bombardamenti a Trento del 1943 quindi a tutti é sembrato logico mantenere la città come ambientazione del cortometraggio; é una storia nata da una trentina, vissuta a Trento durante un periodo che ha segnato la storia della città quindi Trento doveva essere."

 

D: sono una persona curiosa. Mi chiedo: come è essere registi di un film d’animazione rispetto a dirigere film con attori in carne ed ossa e luoghi fisici?

"Bella domanda! L’animazione é un processo lungo e complesso perché quando si inizia un film può durare molto tempo. Pure i grandi studi che dispongono di un milione di dollari al minuto come budget dei lungometraggi lavorano per anni su un film. Quando va bene 5 anni dall’inizio dell’idea ad uscire nelle sale.

Direi quindi che la differenza principale sta nel fatto che per tanto tempo un regista di animazione deve immaginarsi quello che ha in testa prima di vederlo realizzato mentre un regista di live action appena girata una scena può vedere se é venuta bene o no."

 

D: E come si arriva a definire come sarà un personaggio, il volto, il fisico, i suoi modi di essere e di fare?

"Il regista solitamente sceglie un character designer ovvero un disegnatore di personaggi di suo gradimento e dopo aver spiegato il tipo di personaggio, carattere e aspetto fisico, nel caso avesse già un’idea ben precisa in mente, lavora con lui o lei per definire il personaggio che, una volta approvato, si disegna in varie pose.

Dopodichè si passano i disegni al modellatore che inizierà a costruire al computer il modello 3D. Allo stesso tempo il dipartimento di sviluppo visivo crea dei dipinti studiando i colori più adatti al personaggio che verranno passati al dipartimento di look development, dipartimento che si occupa di assegnare colori e materiali al modello 3D. In seguito si passa al rigging, cioè a creare la struttura di controlli digitali che permetteranno all’animatore di muoverlo e sviluppare la personalità e i modi di fare del personaggio."

 

D: Mila è un cartone animato per bambini o per adulti? 

"Per tutti. Mila vuol far nascere un dialogo tra genitori e figli per parlare delle conseguenze della Guerra per tutti ma in modo particolare per i bambini. A noi piace pensare che anche se influenzeremo una sola decisione di uno dei nostri piccoli spettatori, magari futuro leader, tutta questa fatica, questo lavoro sarà valsa la pena."

 

D: Attualmente è in atto una campagna di crowdfunding che consentirà al progetto di prendere corpo e diventare un film vero e proprio. A che punto siete ora, e cosa manca per poter procedere e completarlo? 

"Il progetto sta già diventando un film e noi andiamo avanti ma anche se siamo tutti volontari perché crediamo in Mila e vogliamo vederlo sul grande schermo, abbiamo tantissime spese di produzione e per questo c’é bisogno di denaro e dell’aiuto di tutti, quindi la necessita’ di rivolgersi al crowd funding.

Le donazioni vanno da 5 dollari a 10,000 quindi ce n’e’ per tutti ed é importante rendersi conto che ogni donazione grande o piccola che sia conta, conta tantissimo!"

 

D: Perché fare una donazione per supportarvi? 

"Innanzitutto per aiutarci a finire il film entro il prossimo anno. Il supporto che abbiamo avuto dalla Trentino Film Commission e dalla Fondazione Cassa Rurale di Trento ci hanno aiutato ad arrivare fino a questo punto, ma le spese di produzione che dobbiamo affrontare in questo momento fra software e computer per continuare a lavorare sono altissime.

Inoltre Mila pareteciperà a tutti i festivl internazionali e crediamo che questo sarà molto positivo per la nostra bellissima città.

Spero che i trentini e tutti gli italiani si uniscano a noi e che credano in noi come ha dimostrato Unicef Italia che ci ha offerto il suo incondizionato appoggio."

 

"Purtroppo - conclude Cinzia - é un’amara tristezza che ci sta davanti ogni giorno e per questo lavoriamo a Mila per non dimenticare, per denunciare, per sperare di dare ai nostri figli un futuro migliore. Mila e’ un film che finisce in modo positivo e speranzoso ed é importante dare all’infanzia una speranza.

Il fatto che Unicef Italia si sia unita a Mila da qualche giorno per sostenerci sopratutto in questo momento di necessità ci ha riempito di orgolio e di fiducia."

 

Il nostro augurio è di poter vedere presto Mila a Trento, e che questo film, lavorato a più mani in ogni parte del globo grazie all'entusiasmo e alla passione, possa aiutare a riflettere su quanto purtroppo avviene nel mondo a milioni di bambini. 

 

Se volete scoprire qualcosa in più sul film, qui trovate il sito di Mila.

Noi vi mostriamo il trailer. Se siete curiosi di vedere tutta la storia, date anche il vostro contributo attraverso Indiegogo per la sua relizzazione: potete scegliere fra diversi tipi di offerta (e riceverete anche deliziosi gadget di Mila)!